31 Luglio 2013
Incontro con gli Amici dei cammini francigeni di Sicilia
Quando ci hanno detto che due studiosi stavano percorrendo a piedi i sentieri della nostra storia, alla ricerca di tutte quelle strade perdute dei pellegrinaggi di un tempo, l’amministrazione comunale non ha esitato a dare ad essi, massima ospitalità e disponibilità.
Sono questi gli studi che possono dar luce alla storia del nostro territorio e l’assessorato che mi fregio di rappresentare terrà nella massima considerazione lo sforzo di questi due appassionati studiosi del nostro passato.
Abbiamo preso tutti contatti che servono per instaurare un rapporto di proficua collaborazione al fine di far riemergere dalle polveri di quelle vie dimenticate la storia della Castronovo che con orgoglio vantiamo. Il tutto per dare anche la possibilità ad un turismo culturale di conoscere il nostro territorio e di portare a Castronovo un turismo qualificato e affamato di storia.
Giorgio Piazza
Assessore ai Beni Culturali
La nostra associazione “Amici dei cammini francigeni di Sicilia”
Il complesso sistema viario che attraversava la Sicilia durante il corso di tutto il Medioevo e che aveva in Castronovo di Sicilia un punto nevralgico è spesso attestato in studi e documenti, atti di studio e pagine di ricerca che studiosi di ieri e di oggi hanno scritto e lasciato ai posteri.
La nostra associazione “Amici dei cammini francigeni di Sicilia”, si basa su questi studi e si preoccupa di sperimentare, studiando e camminando, la fattibilità di questa rete viaria che permetteva ai pellegrini, dall’età normanna e fino alla dominazione spagnola, di percorrere le distanze che separavano le loro abitazioni dai centri d’imbarco per i luoghi sacri, Roma, Gerusalemme e Santiago de Compostela e, quando impossibilitati a lunghi viaggi, di raggiungere le città che in Sicilia conservavano le reliquie dei santi come San Giacomo Maggiore.
La grande via di comunicazione che collegava Palermo ad Agrigento, che è attestata dal 1096 in un diploma normanno, parla di “magna via franchigena Castronovi” e testimonia l’utilizzo di un percorso che in questi giorni abbiamo percorso a piedi lungo la rete viaria delle Regie Trazzere, eredità borbonica dei cammini medievali.
Il centro di questo grande cammino che tagliava da nord a sud l’isola è proprio il territorio dell’odierno comune di Castronovo di Sicilia, luogo di ancestrale occupazione umana, come testimoniano resti archeologici che vanno dal neolitico al tardo medioevo.
Per questo il “cammino degli apripista” percorso da Davide Comunale, storico ed archeologo messinese e da Irene Marraffa, tecnologa dell’alimentazione di Catania, passa proprio da qui e, nel chiedere collaborazione all’amministrazione locale, punta ad un accordo quadro per rendere tutte le vie percorribili e mappate, puntando non solo su un recupero storico del patrimonio culturale del territorio ma soprattutto su una nuova microeconomia, ad impatto zero, basata sulla promozione dei prodotti locali, sull’accoglienza come valore e come risorsa e sul movimento lento come stile di vita.
Sebastiano Muratore di Pàropos
muratore@paropos.com
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